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"In un presente non troppo lontano, una caccia spietata ha portato la Balena grigia sull'orlo dell'estinzione. Forse esiste ancora una speranza: l'ultima Balena. Toccherà a Frank, Karen, al vecchio Inyoshedo e ad altri inaspettati eroi il compito di salvarla. Riusciranno nell'impresa?"

giovedì 1 febbraio 2018

#31 | Un misterioso ascensore




Un misterioso ascensore

Esiste un ascensore, in un condominio del centro di Chicago, che si dice porti in posti inaspettati. È un ascensore come tanti altri, almeno all’apparenza: né particolarmente nuovo né particolarmente vecchio, non troppo stretto, ma all’occorrenza assai capiente, eppure inaspettatamente pulito e profumato. Una leggera nota di Blenheim Bouquet, si dice. Ma queste sono solo le dicerie della gente. Quel che è certo è che chi si trova per caso a viaggiare su tale ascensore (che salga o scenda non ha importanza, o anche che rimanga fermo, talvolta) non si ritrova mai esattamente dove si sarebbe aspettato di andare. Quell’ascensore esiste, eppure nessuno è mai riuscito a ritrovarlo.

sabato 15 aprile 2017

# 30 | BALENA



Balena

Il vecchio Inyoshedo aprì il giornale. Lo aprì e lesse: “Incredibile notizia dell’ultim’ora dal noto e autorevole gruppo di ricerca del COMO,DINO (Centro Operativo Metereologico Occidentale, Divisione Investigativa Non Osservativa), fondato nel 1983 dal generale Trickman, deciso uomo politico e abile diplomatico, per il monitoraggio costante delle condizioni metereologiche a livello nazionale e globale, che dalla annuale Conferenza Climatologica Californiana Centro-Continentale, presieduta ogni anno dai più illustri scienziati, nonché dalle più importanti figure di spicco della Comunità Internazionale, lancia un terribile allarme, le cui conseguenze avranno presumibilmente una portata a dir poco epocale, pari almeno a quella dei peggiori sconvolgimenti globali, che non solo l’umanità, ma l’intero ecosistema Terrestre si è trovato ad affrontare nel corso della storia, e che sono stati la causa di enormi e irreversibili mutamenti, tali che mai nessuno avrebbe potuto immaginare si sarebbero potuti ripetere nuovamente, nonostante da tempo alcune correnti “non tradizionali” si fossero diffuse tra alcuni dei rappresentanti della comunità scientifica internazionale, scatenando una dura reazione di condanna da parte della più moderata maggioranza, forte del fatto che non esiste, ad oggi, alcuna prova che supporti tali teorie “deviate”, come le ha definite Albert Bukowski, voce autorevole nel campo astronomico e premio Nobel per la pace, dal momento che sono basate su assunzioni errate o del tutto arbitrarie, e questo «non è un buon presupposto per una teoria scientifica che si possa definire tale», ricorda Thomas E. Ackjunoshi de Biase, celebre promotore della Campagna Mondiale Per La Salvaguardia Del Patrimonio Scientifico E Culturale Universale, dal momento che, aggiunge, “una teoria scientifica ha bisogno, per essere riconosciuta, di una base solida di evidenze sperimentali”: tuttavia è proprio il tema riguardante il significato reale di “evidenza” ad aver scatenato un furioso dibattito tra le parti coinvolte, poiché se da una parte è largamente accettata la necessità di una evidenza derivante da esperimenti, dall’altra è messa in dubbio la definizione di “evidenza”, che alcuni, gli stessi autori delle suddette proposte “non convenzionali”, lamentano avere un valore del tutto arbitrario e dunque non sufficiente, da solo, a costituire una base concreta, ma soprattutto universale, per il fondamento di un intero sistema quale è quello della scienza moderna.”

A mollo nella vasca del tempo

Silenzio. Plic. Plic.
    Il rubinetto della vasca da bagno perdeva. Avrebbe dovuto farlo riparare.
    Aprì gli occhi. Dalla piccola finestra del bagno filtrava la luce arancione del tramonto. Era già sera.

Le cose non vanno come ci si aspetta

Alle volte le cose non vanno proprio come ci si aspetta. Questo pensò il signor Miller, quando si aprirono le porte dell’ascensore e lui si ritrovò al decimo piano di un palazzo sconosciuto.

E allora? E allora niente

Era un mercoledì, un mercoledì come tanti altri, e Phil leggeva il giornale.
    E allora? E allora niente.

Nove

DON. DON. DON. Il vecchio campanile batté l’ora. Erano le nove.

A chi tocca

Il vecchio Inyoshedo si riscosse dal torpore. Cosa…? Ah, già, il giornale. Il vecchio Inyoshedo raccolse il giornale che era scivolato a terra e riprese a leggere. Lo aprì e lesse: “… che solo per questa settimana viene distribuito gratuitamente con il quotidiano, e con l’aggiunta di soli tre centesimi, è incluso un barattolo di crema di ceci! La terribile notizia del COMO,DINO (Centro Operativo Metereologico Occidentale, Divisione Investigativa Non Osservativa), dunque, scuote il mondo intero: «È evidente: la scomparsa della Balena grigia ha causato un terribile scompenso nell’ecosistema marino, e ciò avrà sicuramente ripercussioni catastrofiche sull’equilibrio dell’intero pianeta. Non è più un problema “se”, ma piuttosto “quando”, purtroppo. Non c’è molta speranza ormai: si prospetta uno dei peggiori scenari che la storia dell’umanità abbia mai affrontato». A parlare questa volta è il dottor Riegerl von Ridgelstein, giovane promessa del baseball tunisino, che in seguito all’infortunio al polpaccio destro durante la partita d’esordio nei Diamond Lake Bisons di Salt City, ha abbandonato una brillante carriera da stella dello sport, per dedicarsi interamente allo studio della Meteorologia Generale e Comparata, sua seconda grande passione, che non aveva mai abbandonato del tutto, e che lo aveva visto protagonista di una delle più…”. Non può essere! Il vecchio Inyoshedo venne colto dallo sconforto. Non poteva essere. Davvero il destino dell’intera umanità si riversava sulle sue vecchie e stanche spalle?


sabato 5 novembre 2016

V. In marcia!


l sole si levò leggiadro sulle Terre di Lènvrakul, disperdendo le scure ombre della notte. Una tenera nebbiolina si stendeva indistintamente sulla campagna ridente e… Oh, lasciamo perdere.
Tim si svegliò di soprassalto, scosso da quel verdeggiante cespuglio di rose che era Sent.
«Sent, sono sveglio, sono sveglio, perdinci! E stai attento che mi graffi tutto, con quelle spine appuntite!» Il giovane Tim umile orfano figlio di oste si stropicciò gli occhi, e sbadigliò della grossa. «Mi sono perso qualcosa, mio caro Sent? È già ora di partire? E dov’è il vecchio Santalf» aggiunse sgomento, guardandosi attorno. Gli altri membri della masnada si stavano svegliando anch’essi dal loro profondo sonno, ma del druido non v’era alcuna traccia.

martedì 9 agosto 2016

IV. La Sacra Radura.


l tempo passava, ma del giovane Tim non v'era ancora traccia.
«Diamine, dov’è finito quel maledetto moccioso, umile orfano figlio di oste?»
«Eccomi, Santalf, o potente e vecchio saggio dalla barba bianca e dalla pipa possente!» si udì fiocamente in lontananza. Era la voce del giovane Tim, umile figlio di oste, che si dirigeva verso l’alta figura ammantata di grigio del vecchio e saggio druido. Lo seguiva a breve distanza un cespuglio di rose, con cipiglio fiero e ansiti d’affanno.
    «Oh, finalmente» proruppe il vecchio saggio nel momento fatidico in cui il giovane Tim umile figlio di oste gli si fu appropinquato, assieme al tenero cespuglio verde. «Non vedo il tuo fidato tirapiedi, Tim» osservò acutamente il vecchio e saggio mago, cui non sfuggiva nulla.
    «Oh, no, mio saggio e vecchio amico. È qui con me» disse Tim, indicando il cespuglio alle sue spalle, che ondeggiava frusciante nella brezza. «Ha preferito celare il suo aspetto per non esser scorto, in modo da poter scampare il malvagio sguardo del nemico oscuro e terrificante.»
    «Quale astuzia, mio giovane giardiniere gentile», lo apostrofò Santalf sbalordito, «avete tratto in inganno persino me, vecchio e saggio mago! Diavolacci! Sicuramente non verrete mai scorto dall’ignobile forza nemica.»
    Il cespuglio grugnì un ringraziamento, accennando una riverenza.   

giovedì 28 luglio 2016

III. L'avventura tarda a cominciare.


l sole si levò pigro, quel mattino, stendendo la sua calda luce rassicurante sulla campagna verde e rigogliosa, e dipingendo nel cielo mattutino i colori più vividi e brillanti. Ad ovest ancora ombreggiavano gli ultimi brandelli di tenebra notturna, non ancora sbiaditi dal calore dell’astro solare dorato e luminoso. La luce gioiosa dell’alba si stese sulle Colline Ridenti a sud, che digradavano dolcemente verso la pacifica Pianura Smeraldina, ancora più a sud. Il gorgogliare argentino del ruscello d’acqua sorgiva di montagna, che circondava l’umile villaggio, diffondeva nell’aria mattutina un dolce suono, cristallino come le sue acque che giungevano pure e incontaminate dalle lontane montagne dell’Est, le cui vette s’innalzavano possenti nel cielo limpido, bucando con le altissime cime frastagliate le soffici nubi biancastre.