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"In un presente non troppo lontano, una caccia spietata ha portato la Balena grigia sull'orlo dell'estinzione. Forse esiste ancora una speranza: l'ultima Balena. Toccherà a Frank, Karen, al vecchio Inyoshedo e ad altri inaspettati eroi il compito di salvarla. Riusciranno nell'impresa?"

mercoledì 15 ottobre 2014

#7 | Estate


Estate

Frank prese la bottiglia e bevve. Ah, proprio quello che ci voleva.

Liza

Liza era preoccupata. Ormai da due ore aspettava il ritorno del marito, che non era ancora tornato a casa dal lavoro. Aveva provato a chiamarlo, ma a quanto pareva il suo cellulare era spento. O scarico.
    Quello che Liza non sapeva era che il cellulare del marito era sotterrato in una buca profonda dieci metri, in un cantiere alla periferia della città. In compagnia del suo proprietario.

Ted

Ted era un giornalista d’assalto. Ad una prima occhiata non lo si sarebbe mai detto: capelli spettinati, camicia da stirare, cravatta consunta. Trasudava disordine, trasandatezza. Trasanditudine. Ma l’apparenza inganna.

Un nuovo caso per il commissario Laurent

Quella mattina il commissario Laurent stava sorseggiando il suo mocaccino senza zucchero al bancone del bar all’angolo, quando l’agente speciale Scott fece improvvisamente irruzione nel locale e, gettata un’occhiata in giro, si diresse verso il commissario.
    «Agente speciale Scott... Che c’è? Non vede che sto bevendo il mio mocaccino senza zucchero al bar all’angolo?» borbottò seccato il commissario. Doveva essere una faccenda importante, altrimenti non lo avrebbero mai disturbato durante la pausa caffè. O mocaccino.
    «Avevo mandato l’agente Tucker a chiamarvi, ma non l’ho più visto tornare» disse l’agente speciale Scott. Aveva l’aria stanca e gli occhi cerchiati, segno del turno di notte appena concluso.
    «Chi, quello nuovo?».
    Scott annuì. «Abbiamo ricevuto una segnalazione. Hanno trovato un cadavere, in un cantiere»
    «Brutta faccenda» disse il commissario pensieroso. «Partiamo subito».
    «L’accompagno con l’auto» disse Scott.

Afa

Frank non sopportava quel caldo torrido. E nemmeno le zanzare. Il calore del pomeriggio lo opprimeva.

Lo strano caso dell’incidente sul cantiere

Il commissario Laurent osservava la triste scena del crimine, sorseggiando il suo mocaccino senza zucchero che si era portato dal bar all’angolo. Non riusciva a lavorare bene senza il suo mocaccino. Il corpo di un uomo giaceva per terra, nel cantiere, accanto ad una montagnola di terra. Era stato rinvenuto mentre si scavava per porre le fondamenta dell’edificio. La zona era stata chiusa, era stata chiamata la polizia. Erano loro la polizia. Accidenti.

Prima pagina

Questa volta sarebbe andato in prima pagina. Se lo sentiva. Ted aveva passato l’intera mattinata ad ascoltare la radio, sulla frequenza della polizia. Era venuto a sapere dell’incidente al cantiere. Dell’incidente o, forse, dell’omicidio. Si dispiacque un poco per l’uomo che era morto. Solo un poco, i giornalisti devono scrivere buoni articoli da prima pagina, non passare il tempo a dispiacersi per le persone morte, che gli danno lavoro. Ripensandoci era più felice che triste. Davvero. Che cosa spregevole.
    Scese dal taxi e si guardò in giro: la zona era già stata presa d’assalto dalla polizia. Con fare indifferente iniziò a fare domande.

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