Estate
Frank prese la bottiglia e bevve. Ah, proprio
quello che ci voleva.
Liza
Liza era preoccupata. Ormai da due ore aspettava
il ritorno del marito, che non era ancora tornato a casa dal lavoro. Aveva
provato a chiamarlo, ma a quanto pareva il suo cellulare era spento. O scarico.
Quello che Liza non sapeva era che il cellulare del marito era sotterrato in una buca profonda dieci metri, in un cantiere alla periferia della città. In compagnia del suo proprietario.
Quello che Liza non sapeva era che il cellulare del marito era sotterrato in una buca profonda dieci metri, in un cantiere alla periferia della città. In compagnia del suo proprietario.
Ted
Ted era un giornalista d’assalto. Ad una prima
occhiata non lo si sarebbe mai detto: capelli spettinati, camicia da stirare,
cravatta consunta. Trasudava disordine, trasandatezza. Trasanditudine. Ma
l’apparenza inganna.
Un nuovo
caso per il commissario Laurent
Quella mattina il commissario Laurent stava
sorseggiando il suo mocaccino senza zucchero al bancone del bar all’angolo,
quando l’agente speciale Scott fece improvvisamente irruzione nel locale e, gettata un’occhiata in giro, si diresse verso il commissario.
«Agente speciale
Scott... Che c’è? Non vede che sto bevendo il mio mocaccino senza zucchero al
bar all’angolo?» borbottò seccato il commissario. Doveva essere una faccenda
importante, altrimenti non lo avrebbero mai disturbato durante la pausa caffè.
O mocaccino.
«Avevo
mandato l’agente Tucker a chiamarvi, ma non l’ho più visto tornare» disse
l’agente speciale Scott. Aveva l’aria stanca e gli occhi cerchiati, segno del
turno di notte appena concluso.
«Chi,
quello nuovo?».
Scott
annuì. «Abbiamo ricevuto una segnalazione. Hanno trovato un cadavere, in un
cantiere»
«Brutta faccenda» disse il commissario
pensieroso. «Partiamo subito».
«L’accompagno con l’auto» disse Scott.
Afa
Frank non sopportava quel caldo torrido. E nemmeno
le zanzare. Il calore del pomeriggio lo opprimeva.
Lo strano
caso dell’incidente sul cantiere
Il commissario Laurent osservava la triste scena
del crimine, sorseggiando il suo mocaccino senza zucchero che si era portato
dal bar all’angolo. Non riusciva a lavorare bene senza il suo mocaccino. Il
corpo di un uomo giaceva per terra, nel cantiere, accanto ad una montagnola di
terra. Era stato rinvenuto mentre si scavava per porre le fondamenta
dell’edificio. La zona era stata chiusa, era stata chiamata la polizia. Erano loro la polizia. Accidenti.
Prima
pagina
Questa volta sarebbe andato in prima pagina. Se lo
sentiva. Ted aveva passato l’intera mattinata ad ascoltare la radio, sulla
frequenza della polizia. Era venuto a sapere dell’incidente al cantiere.
Dell’incidente o, forse, dell’omicidio. Si dispiacque un poco per l’uomo che
era morto. Solo un poco, i giornalisti devono scrivere buoni articoli da prima
pagina, non passare il tempo a dispiacersi per le persone morte, che gli danno
lavoro. Ripensandoci era più felice che triste. Davvero. Che cosa spregevole.
Scese dal taxi e si guardò in giro: la zona era già stata presa d’assalto dalla polizia. Con fare indifferente iniziò a fare domande.
Scese dal taxi e si guardò in giro: la zona era già stata presa d’assalto dalla polizia. Con fare indifferente iniziò a fare domande.
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