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"In un presente non troppo lontano, una caccia spietata ha portato la Balena grigia sull'orlo dell'estinzione. Forse esiste ancora una speranza: l'ultima Balena. Toccherà a Frank, Karen, al vecchio Inyoshedo e ad altri inaspettati eroi il compito di salvarla. Riusciranno nell'impresa?"

venerdì 31 ottobre 2014

Un post per Halloween: Nave Fantasma


Trick or treat? Ogni anno anche il Capitano si diverte a
travestirsi per andare a caccia di dolcetti.

Salve, ciurma! Per rimanere in tema con questo freddo ultimo giorno di ottobre, giorno di streghe e fantasmi, vi narrerò una storia.

Se ne sentono tante, di storie, giù al porto, alla Taverna dello Sfiatatoio. I vecchi lupi di mare, che tornano dai loro lunghi viaggi in giro per il mondo, amano ricordare qualche bizzarro episodio delle loro avventure, soprattutto la sera davanti al fuoco, magari con un bel boccale di birra scura tra le mani. Ed è proprio quando l’ora si fa più tarda e la notte più scura (e i marinai più ubriachi), che si raccontano le storie più incredibili e terrificanti. Si raccontano sottovoce, tra i bisbigli spaventati dei più superstiziosi (e quale marinaio non lo è almeno un po’!) e le lamentele dell’oste per chi ancora non ha saldato il conto di un’intera settimana.
Ebbene, proprio ieri sera, alla Taverna dello Sfiatatoio giù al porto, quando ormai il locale si svuotava e tutti se ne tornavano alle loro case, ho sentito il vecchio Jorgensen, orbo da un occhio, parlare di una nave, una nave fantasma. È forse la nave fantasma più famosa e più temuta. È nientemeno che l’Olandese Volante.


« Là dove è dei navigli la spaventevole tomba,
spinsi la mia nave sul fondo degli scogli:
pure ahimè! la mia tomba non si chiuse. »

*
(Der Fliegende Holländer, Richard Wagner, scena II, atto I)


Narra la leggenda che una notte, al largo del Capo di Buona Speranza, una terribile tempesta colse un veliero olandese, capitanata dal prode Van der Decken, mentre tentava di doppiare il promontorio. Il mare ribolliva di schiuma, e lampi e saette incendiavano le nubi che riempivano il cielo; il vento ululava e soffiava, spingendo le vele fin quasi a ridurle a brandelli.
Ma il capitano non voleva arrendersi: non si sarebbe certo lasciato vincere dagli elementi! Ordinò all’equipaggio di proseguire, nonostante le proteste e nonostante la tempesta aumentasse d’intensità. Tuttavia la nave non riuscì a procedere.
Fu allora che il temerario Van der Decken arrivò persino a sfidare Dio, accecato dalla superbia. Giurò che mai avrebbe desistito dal voler doppiare il promontorio, a costo di navigare con la sua nave e il suo equipaggio in eterno. E questo fu dunque il suo orribile destino.
Si dice che ancora oggi nei mari del Sud, nella quiete che precede una tempesta, si possa scorgere, stagliata all’orizzonte, la sagoma di un antico veliero condannato a vagare per sempre senza meta. È l’Olandese Volante.

La prima testimonianza scritta della nave fantasma  risale al 1795. George Barrington, nel suo A Voyage to Botany Bay scrive:

 “ It seems that some years since a Dutch man-of-war was lost off the Cape of Good Hope, and every soul on board perished; her consort weathered the gale, and arrived soon after at the Cape. Having refitted, and returning to Europe, they were assailed by a violent tempest nearly in the same latitude. In the night watch some of the people saw, or imagined they saw, a vessel standing for them under a press of sail, as though she would run them down: one in particular affirmed it was the ship that had foundered in the former gale, and that it must certainly be her, or the apparition of her; but on its clearing up, the object, a dark thick cloud, disappeared. […] the supposed phantom was called the Flying Dutchman. ”
“ Pare che alcuni anni fa un man-of-war olandese venne perso al largo del Capo di Buona Speranza, ed ogni persona a bordò perì; la sua compagna sopportò la burrasca, e giunse subito dopo al Capo. Avendo riparato la nave, e ritornando in Europa, furono investiti da una violenta tempesta circa alla stessa latitudine. Durante la ronda notturna alcuni videro, o immaginarono di aver visto, un vascello diretto verso di loro a vele spiegate, come se volesse farli colare a picco: uno in particolare affermò che era la nave che era affondata nella burrasca precedente, e che doveva certamente essere lei, o il suo fantasma; ma al momento del suo avvicinarsi, la cosa, una spessa nube scura, scomparve. […] Il presunto fantasma venne chiamato l’Olandese Volante. ”

Che dire, un vero e proprio oggetto volante non identificato...

Della leggenda esistono varie versioni, più o meno simili. John Leyden (1775-1811) è il primo ad introdurre l’elemento della punizione. L’equipaggio dell’Olandese si sarebbe macchiato avrebbe commesso un orrendo crimine, e per questo è costretto a vagare per il mare fino alla scadenza della pena. È sempre Leyden ad affermare che l’Olandese faccia la sua comparsa prima dell’arrivo di una tempesta.
Sir Walter Scott (1771-1832), amico di Leyden, riferisce dell’Olandese come di una nave pirata, descrivendola come “ un vascello […] a bordo del quale erano stati commessi qualche orrendo omicidio e atti di pirateria ” e sottolineando come la comparsa della nave sia “ considerata dai marinai il peggiore di tutti i possibili presagi ”.
La storia venne successivamente reinterpretata da Richard Wagner con l’opera del 1841 Der fliegende Holländer, che contribuì a renderla famosa in tutta Europa.

Vari avvistamenti sono stati riportati durante il XIX e il XX secolo. Il più famoso rimane quello che vede coinvolto il Principe del Galles, futuro Re Giorgio V, il quale nel 1880 era imbarcato assieme al fratello in un viaggio della durata di tre anni. Al largo della costa australiana tra Melbourne e Sidney. Dalton, il suo tutore, riporta:

“ At 4 a.m. the Flying Dutchman crossed our bows. A strange red light as of a phantom ship all aglow, in the midst of which light the masts, spars and sails of a brig 200 yards distant stood out in strong relief as she came up on the port bow, where also the officer of the watch from the bridge clearly saw her, as did the quarterdeck midshipman, who was sent forward at once to the forecastle; but on arriving there was no vestige nor any sign whatever of any material ship was to be seen either near or right away to the horizon, the night being clear and the sea calm. Thirteen persons altogether saw her ... ”
“ Alle 4 del mattino l’Olandese Volante incrociò le nostre prue. Una strana luce rossa come di una nave fantasma tutta ardente, nel mezzo della cui luce gli alberi, pennoni e  vele di un brigantino distante 200 iarde si stagliarono in forte rilievo come si avvicinò a babordo, dove anche l’ufficiale di guardia la vide chiaramente dal ponte, come la vide il guardiamarina di cassero, che fu mandato subito avanti al castello di prua; ma arrivando là non vi era nessuna traccia né segno alcuno di nessun tipo di nave materiale visibile sia vicino che subito all’orizzonte, essendo la notte serena e il mare calmo. Tredici persone complessivamente la videro… ”

Miei prodi marinai, state in guardia! L’Olandese potrebbe emergere dalle nebbie da un momento all’altro!


Un man-of-war, vascello a tre alberi


Mm. Ora che ci penso, anche a me capitò di vedere qualcosa del genere, una notte di tanti anni fa, mentre navigavo per l’Atlantico. Che fosse l’Olandese? Di sicuro quella volta non fu un buon presagio… Mah. Temo che non lo sapremo mai.


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