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"In un presente non troppo lontano, una caccia spietata ha portato la Balena grigia sull'orlo dell'estinzione. Forse esiste ancora una speranza: l'ultima Balena. Toccherà a Frank, Karen, al vecchio Inyoshedo e ad altri inaspettati eroi il compito di salvarla. Riusciranno nell'impresa?"

mercoledì 19 novembre 2014

#10 | Sconforto, sogno e speranza



Sbronza

Karen era sbronza. Se ne accorse quando centrò per la settima volta il bersaglio con la freccetta. Decisamente, c’era qualcosa che non andava. Non era mai stata brava con le freccette. Dannazione! Non era mai stata brava in niente! Nemmeno nel suo lavoro, a cui aveva dedicato tutta se stessa e tutta una vita. Anche Venezia alla fine si era rivelata un fallimento.  Un completo fallimento. Dannata Balena grigia! Non avrebbe più cercato, basta, si era arresa.
    «Barista, versamene un altro!» biascicò contrariata appoggiandosi al bancone. Si sentiva la bocca impastata, e le era difficile parlare con chiarezza. Maledetta Balena grigia!

Sbronza/2

La giovane donna dai capelli rossicci, che aveva passato tutta la sera ad armeggiare con le freccette, era chiaramente sbronza. Sam se ne rese conto quando lei si avvicinò barcollando al bancone con in mano un bicchiere vuoto e gli chiese un altro drink. Sì, era decisamente sbronza. E a giudicare dallo sguardo fisso quella era una tipica sbronza da frustrazione-da-lavoro. O da fallimento-sul-lavoro. Forse tutte e due le cose insieme. A volte era difficile distinguere chiaramente. Sam le versò comunque da bere. Certo ne aveva viste di sbronze nella sua vita, e l’esperienza gli diceva che quello sarebbe stato il suo ultimo drink, quella sera.

Sbronza/3

Karen vomitò su uno dei clienti seduti al bancone. Venne sbattuta fuori dal piccolo bar puzzolente e pieno di fumo.
    «Non siete voi che mi cacciate! Sono io che me ne vado!» si trovò a gridare nella notte fredda di San Francisco. Si incamminò barcollando per lo stretto vicolo buio. «Maleducati!» borbottò tra sé. Uno adesso non poteva più neanche vomitare dove voleva. Quella era un’ingiustizia bella e buona! Maledetti baristi, maledette sbronze, maledett…  «Maledetti cani!» urlò infuriata. Maledetti i cani e i loro escrementi puzzolenti che le persone si ritrovano tra i piedi quando camminano per strada il sabato notte dopo una stramaledetta sbronza!
    Tra i piedi o, come nel suo caso, sotto.
    Maledetta Balena grigia.

Presagi

Il vecchio si svegliò di soprassalto, con il cuore in tumulto. Si rizzò a sedere nella piccola stanza buia, turbato. Fece un profondo respiro per calmarsi. Si accorse di avere la fronte calda e sudata. Si alzò e accese la luce; guardò l’ora: le 2 del mattino. Trafficò per un po’ con il fornelletto a gas sul tavolo in un angolo e si preparò una tisana calda alle erbe. Ah, proprio quello che ci voleva. Mentre sorseggiava calmo la bevanda bollente i suoi pensieri correvano frenetici. Sarebbe arrivata presto. Non sapeva ancora con precisione quando, ma sapeva che l’avrebbe cercato e che l’avrebbe raggiunto. Non aveva molto tempo. Doveva riflettere e prendere una decisione. Era una decisione importante. Avrebbe potuto rimediare a tutti i torti commessi. Poteva essere la sua occasione. Spense la luce e si coricò, ripiombando in un sonno agitato.

Vento e rivelazioni

«Dannazione!». Karen decise che non era giornata. Decisamente. Stava frugando nella tasca per recuperare le chiavi di casa, un vecchio e muffito appartamento nella periferia di San Francisco, quando un’improvvisa folata di vento le aveva schiaffato in faccia un foglio di giornale ingiallito.
    «Maledetto vento! Maledetti giornali ingialliti, maledetti escrementi puzzolenti di cane che le persone si ritrovano tra i piedi quando camminano per strada il sabato notte dopo una stramaledetta sbronza, maledette sbronze! Maledetti baristi, maledett-».
    Non poteva essere. Il suo sguardo era caduto sul foglio che le era appena finito in faccia. Rilesse incredula. Non poteva essere. Aveva una nuova possibilità, una nuova speranza. Aveva trovato la persona che l’avrebbe aiutata. La meta era di nuovo vicina.
    «Balena grigia sto arrivando!».


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