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"In un presente non troppo lontano, una caccia spietata ha portato la Balena grigia sull'orlo dell'estinzione. Forse esiste ancora una speranza: l'ultima Balena. Toccherà a Frank, Karen, al vecchio Inyoshedo e ad altri inaspettati eroi il compito di salvarla. Riusciranno nell'impresa?"

giovedì 5 marzo 2015

#18 | Ognuno ha quello che si merita


Il cantuccio dello scrittore

E adesso? Mm… 
   Cercò di immedesimarsi nel lettore. Cosa sarebbe successo? Cosa attendeva i nostri eroi? Quali pericoli, quali avventure all’orizzonte? Quali imprevisti dietro l’angolo? Quali parole sulla pagina bianca, arida, desolata, completamente vuota? Dannazione. Non lo sapeva nemmeno lui.

Ogni giorno è una nuova merenda

Ogni giorno è una nuova merenda. Sì, questa sarebbe stata la sua nuova filosofia, d’ora in avanti. Sara si apprestò ad aprire la dispensa, in cerca di nuove pietanze da gustare. Mm, era burro d’arachidi quello?

Il blocco dello scrittore

Mm… Vediamo… Pirati? Una rapina? Banale… Meglio qualche mistero… tipo un intrigo famigliare, un tradimento, un matrimonio fallito, un figlio segreto, l’eredità di una vecchia prozia…     Niente, aveva già usato tutto. E allora un… una… No, no. No. Dannazione. E allora cosa? Doveva trovare qualcosa di nuovo, di mai visto, di mai sentito, di mai scritto, di mai pensato, di male in peggio. Come poteva immaginare qualcosa cui nessuno aveva mai pensato? Come poteva sperare di non incappare in qualche cosa già fatta da altri? Lasciò cadere la penna. Doveva soltanto cominciare. Il resto sarebbe venuto da sé. Riprese la penna e scrisse. 
   Il corridoio era buio, e questo la spaventava tremendamente. Avanzò, un passo dietro l’altro, fino…

Incipit

Il corridoio era buio, e questo la spaventava tremendamente. Avanzò, un passo dietro l’altro, fino a raggiungere la fine del corridoio. Dietro di lei, una porta sbatté. Ebbe paura.

Ognuno ha quello che si merita

Il signor Barr aveva preso un pacchetto di patatine. Era un gran bel pacchetto. Colorato, luccicante, scricchiolante, gonfio di aria e patatine. Soprattutto di aria, constatò in seguito. Sgranocchiò le patatine striminzite. Sul fondo trovò un biglietto, uno di quegli stupidi bigliettini con frasi celebri o chissà che altro. Lesse: “Ognuno ha quello che si merita”
  C’è una profonda verità in tutto ciò, si disse.

L’alba si vede dal mattino

Bob si annoiava. Ma cosa poteva farci, chiunque si sarebbe annoiato al suo posto. Rilesse le frasi che si era annotato. Stracciò il foglio e lo gettò nel cestino. Bah. Erano passate due ore e non aveva ancora concluso niente. Nulla di nulla. Sfogliò una rivista, in cerca di ispirazione. Aveva accettato quel lavoro solo per arrotondare il misero stipendio del centralino. Non aveva mai pensato che scrivere quattro parole su un pezzo di carta fosse così difficile. Del resto, non poteva passare tutto il giorno lì seduto a fare niente. Ma sì, in fondo chi le avrebbe lette quelle stupide frasi nelle patatine? Non valeva la pena preoccuparsi poi tanto. Prese il blocco degli appunti e scrisse le prime cose che gli vennero in mente. “L’alba si vede dal mattino, …”

Lara

Lara pianse. Pianse di gioia, di sollievo, di dolore. Era confusa, non sapeva nemmeno lei per cosa stesse piangendo. In definitiva, pianse di confusione. Aveva preso l’autobus. Sì, l’aveva preso. Abbandonare tutto era stato difficile, e avrebbe dovuto aspettare ancora del tempo, per scoprire se ne era valsa la pena. Si soffiò il naso in un fazzoletto già umido di lacrime. Nello stesso istante, a chilometri e chilometri di distanza, un piccione defecò sulla giacca elegante del signor Barr.

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