Richard
Richard Dalloway aprì il giornale. Lo aprì e lesse:
“Clarissa Dalloway terrà un nuovo esaltante,
luminoso, stravagante, esclusivo party. La notizia ormai si è sparsa e ha
raggiunto ogni angolo del Regno Unito. Tutti sono ora in attesa della festa. E
che festa! Si dice sia stato invitato anche il Primo Ministro, ancora fresco di
elezioni, che ha vinto per una manciata di voti, strappando la vittoria al
rivale politico di sempre, James H. U. L. K. Abbott, l’illustre proprietario
della compagnia commerciale “Smile & Pay”, in una lotta all’ultimo voto
senza alcuna esclusione di colpi, di cui non sarebbe stato capace nemmeno un
accanito lottatore quale è il colonnello A. B. C. Henderson, pluridecorato eroe
della Marina dopo la guerra appena conclusa, che ha devastato il volto
dell’Europa in modo impressionante, per la scarsa preparazione dei soldati o
forse per gli errori tattici commessi dagli alti gradi dell’esercito, che però
hanno negato l’evidenza e, con l’aiuto
della Corona, hanno fatto cadere ogni accusa a loro carico, liberandosi da ogni
responsabilità. Siamo dunque curiosi di scoprire come andrà l’atteso party di
Mrs. Dalloway, augurandole la buona riuscita della festa”.
Una giornata ventosa
Era una giornata ventosa, tremendamente ventosa. Il vento
spazzava con forza le strade, facendo volare foglie secche e sbattere
finestre. La ragazza perse il cappello.
Le rotolò via, lontano. Il suo cappello giallo! Era un regalo di un caro amico.
Lo rincorse.
La casa
Virginia lasciò cadere le valigie con un tonfo, sfinita. Si
tolse la sciarpa e il cappotto. Era una giornata tremendamente ventosa, fuori.
Mentre lì, nella casa nuova, non c’era che silenzio e polvere. Soprattutto
polvere, constatò con disappunto. Una casa polverosa, tremendamente polverosa.
Lo scrittore
Aveva una nuova idea per un libro. Era l’idea giusta, lo
sentiva. L’avrebbe intitolato “Il cimitero dei cuochi”. Il cimitero dei cuochi.
Suonava bene.
Mrs. Dalloway
Era sul giornale. Richard glielo aveva appena detto, con una
faccia da stoccafisso inebetito che l’aveva alquanto irritata. Dannazione. Era
sul giornale, tutti avrebbero parlato di lei. No, non di lei. Del suo party. Di
lei non importava niente a nessuno. Il party, solo quello contava. Lei era il
party, il party era lei.
Scese di corsa le scale, dirigendosi in cucina per
controllare gli antipasti di melanzane e barbabietole rosse.
Via col vento
Il cappello rotolava, rotolava, rotolava, rotolava,
rotolava, rotolava, rotolava, rotolava. Il suo cappello giallo!
La cosa
Virginia cercò di essere forte, di non perdere la calma, di
non gridare. Nessuno l’aveva avvertita che quella casa fosse infestata dai
fantasmi. Non che lei ci credesse, ai fantasmi. Figuriamoci! Eppure, quel
lenzuolo bianco e quel cigolare di catene in soggiorno…
Vento, che tormento
La ragazza riuscì a recuperare il suo adorato cappello
giallo. Solo che adesso non era più giallo. Era marrone.
Nessun commento:
Posta un commento