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"In un presente non troppo lontano, una caccia spietata ha portato la Balena grigia sull'orlo dell'estinzione. Forse esiste ancora una speranza: l'ultima Balena. Toccherà a Frank, Karen, al vecchio Inyoshedo e ad altri inaspettati eroi il compito di salvarla. Riusciranno nell'impresa?"

sabato 31 ottobre 2015

Speciale Halloween: La nave maledetta - pt II


Sento puzza di nave fantasma.

QUI il post con la prima parte.

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Lo stato di abbandono della Mary Celeste rimaneva alquanto misterioso.
Le vele, issate solo parzialmente, erano in cattivo stato, alcune strappate, alcune del tutto assenti; gran parte del sartiame era danneggiato. Nel complesso lo stato della nave era buono, sebbene fosse tutta grondante d’acqua. 
Il sestante era rotto, non era presente la bussola, così come gran parte delle carte di bordo. L’unica scialuppa di salvataggio mancava, e non avendo osservato evidenti segni di incendi o di violenza, si suppose un abbandono ordinato della nave.
Gli interni delle cabine erano umidi, per l’acqua entrata da porte e lucernari. Nella cabina del capitano furono ritrovati gli effetti personali di Briggs, sparsi in disordine, tra cui una spada, sotto il letto.
Nella stiva vi era circa un metro d’acqua, quantità significativa ma non eccessivamente preoccupante per una nave di quelle dimensioni. Erano presenti scorte di cibo e acqua per sei mesi. Il carico di 1.701 barili di alcol era intatto, anche se, una volta a Genova, nove di essi si rivelarono vuoti.

Sul registro di bordo, l’ultima annotazione risaliva alle 8:00 del 25 novembre, ovvero nove giorni prima: la posizione della nave riportata era di 37°01'N, 25°01'W, nei pressi delle Azzorre, a circa 740 km dal luogo del ritrovamento.

L’equipaggio pareva scomparso nel nulla. Mai nessun membro fu ritrovato, né vivo né morto, e mai si seppe davvero cosa era accaduto.

Le condizioni del ritrovamento della nave, in un’incisione dell’epoca.
Ora sì che iniziamo a ragionare!

La nave fu condotta in porto a Gibilterra, dove venne posta sotto sequestro dai funzionari inglesi.
Un’inchiesta per chiarire la scomparsa dell’equipaggio fu guidata dal procuratore generale Frederick Solly Flood, il quale ci viene descritto come una persona “la cui arroganza e pomposità erano inversamente proporzionali al suo quoziente intellettivo” e “il tipo d’uomo che, una volta convinto di qualcosa, non poteva essere smosso”.
Le testimonianze del capitano e del primo aiutante convinsero fermamente Flood che fosse stato commesso un crimine, alla cui base doveva esserci l’alcol trasportato. Naturalmente non tenendo conto del fatto  che l’alcol denaturato è assolutamente imbevibile.
Una successiva ispezione della nave evidenziò dei tagli sui lati della prua, e delle macchie, forse di sangue, sulla spada del capitano e sui parapetti. Le condizioni generali della nave tendevano a far escludere un’eventuale collisione o un arenamento. Tali fatti rafforzarono la convinzione di Flood, il quale arrivò alla conclusione che l’equipaggio avesse assassinato Briggs, la moglie e la figlia in un delirio di ubriachezza, e in seguito avesse provocato i tagli per simulare uno scontro della nave, fuggendo infine con la scialuppa.

Ulteriori indagini smentirono l’ipotesi di Flood, dimostrando che le macchie rinvenute non erano sangue, e che i tagli potevano essere conseguenza della naturale azione del mare.
Successivamente, Flood arrivò dapprima ad accusare Morehouse di essere segretamente in combutta con il capitano della Mary Celeste, e di aver organizzato una farsa per truffare l’assicurazione sulla nave (ma Briggs avrebbe incassato una somma irrisoria); poi a sospettare di Morehouse e degli uomini della Dei Gratia, ipotizzando che avessero ucciso Briggs e i suoi ufficiali per qualche oscura cospirazione, forse per riscuotere la ricompensa che veniva data abitualmente per il recupero di navi.
Alla fine l’inchiesta venne chiusa per mancanza di prove, nonostante l’insistenza di Flood, e la Mary Celeste venne rilasciata e in seguito raggiunse Genova, come inizialmente previsto.

Per quanto riguarda la ricompensa per il recupero della nave, Morehouse ricevette la somma di 1.700 sterline, cifra di molto inferiore all’aspettativa generale. Il capitano fu inoltre aspramente criticato per la decisione, ritenuta sospetta, di far ripartire subito la Dei Gratia per portare a destinazione il suo carico, sebbene egli stesso fosse rimasto a Gibilterra a disposizione della corte.

Che fine ha fatto la Mary Celeste?

Nel 1874 venne venduta, con una considerevole perdita economica, a causa della cattiva reputazione che si era guadagnata. Venne impiegata  su rotte nell’Oceano Indiano, con scarsa fortuna commerciale per i nuovi proprietari. Il capitano, Edgar Tuthill, morì prematuramente a Sant’Elena, rafforzando le voci di una maledizione sulla nave.
Nel 1884 Gilman C. Parker, ultimo di vari proprietari e capitani, tentò una frode ai danni delle compagnie assicurative, facendo naufragare di proposito la nave al largo della costa occidentale di Port-au-Prince, Haiti. Citato in tribunale,  venne rilasciato nonostante la colpevolezza. Rovinata la sua reputazione per sempre, morì in povertà pochi mesi dopo.

Pare insomma che fino all'ultimo la Mary Celeste si dimostrò generosa dispensatrice di sventura e malasorte verso tutti coloro che si ritrovarono sulla sua strada (o, ad essere precisi, rotta).

Golfo di Gonâve, luogo dell’affondamento della Mary Celeste
Amabile.

Nell’agosto del 2001, una spedizione guidata dall’archeologo marino Clive Cussler, famoso scrittore americano, annunciò il ritrovamento dei resti di una nave nel luogo del naufragio della Mary Celeste. Successive analisi sui pezzi di legno recuperati smentirono l’ipotesi che si trattasse della nave maledetta, risultando più recenti di almeno una decina d’anni. La questione rimane ancora controversa.

D'accordo, ma l’equipaggio scomparso?

Nessuno degli uomini a bordo della Mary Celeste con Briggs fu mai ritrovato, né vivo né morto, e  mai si venne a sapere quale fu la loro sorte.

Naturalmente furono proposte varie ipotesi. Tra queste, un’ipotetica frode di Winchester, il proprietario di maggioranza della nave (ma non venne mai aperta un’inchiesta a proposito), e il desiderio di Briggs di sparire dalla circolazione (ipotesi indebolita dal fatto che lasciò il figlio Arthur a casa). Lo storico John Gilbert Lockhart suggerì invece che Briggs avesse ucciso tutti a bordo, in preda a una follia religiosa, per poi suicidarsi. In seguito egli ritrattò la sua posizione e ritirò la teoria, scusandosi con i discendenti di Briggs.

Tra le principali spiegazioni ipotizzate per l’abbandono della nave:

Pirateria. Negli anni ‘70 del 1800 erano attivi, lungo le coste del Marocco, pirati rifiani. Tuttavia l’argomentazione resta debole, in quanto il carico della nave, così come alcuni oggetti di valore dell’equipaggio, venne ritrovato intatto.

Ammutinamento. È stato suggerito che i marinai si ribellarono a Briggs, assassinando lui e la famiglia, per poi fuggire con la scialuppa. Briggs è però ricordato come un uomo capace e mite, non il tipo d’uomo da provocare la rivolta dei propri sottoposti.

Fenomeni naturali. Un’improvvisa tromba marina potrebbe spiegare l’acqua nelle cabine e lo stato della velatura. Questa rimane l’ipotesi più accreditata.  Alcuni suggerirono invece un maremoto, sebbene l’abbandono della nave sia ritenuta sempre l’estrema risorsa, oppure la deriva a causa della bonaccia, con il pericolo di un naufragio sulla costa, che avrebbe indotto l’equipaggio ad abbandonare la nave sulla scialuppa, la quale sarebbe poi affondata. In caso di bonaccia, tuttavia, le vele sarebbero state spiegate al massimo per sfruttare la minima brezza.

Una tromba marina che si avvicina minacciosa.

Esplosione. Non dimentichiamoci dei nove barili vuoti. Si scoprì che quei nove barili erano fatti di quercia rossa, e non di quercia bianca, come i restanti. Il legno, più poroso, avrebbe permesso la fuoriuscita di vapori nocivi, considerata anche l’alta volatilità del contenuto. Al momento di aprire la stiva per un’ispezione del carico, Briggs avrebbe potuto essere investito dai fumi dell’alcol, e temendo per il pericolo di un’improvvisa esplosione avrebbe fatto salire l’equipaggio sulla scialuppa, legata alla nave con una cima, in attesa che cessasse il pericolo. Una successiva tempesta avrebbe provocato la rottura della fune e l’affondamento della scialuppa.

Con il passare del tempo i fatti si mescolarono alla fantasia, tanto che il racconto di un giovane e ancora sconosciuto Arthur Conan Doyle, “J. Habakuk Jephson’s Statement”, ispirato alla vicenda, iniziò ad essere considerato verosimile. Come del resto vennero confusi con la realtà altri racconti, come quello di un certo Abel Fosdyk, ipotetico passeggero misterioso della nave, che narra che l’equipaggio fu divorato dagli squali in seguito al crollo in acqua di un ponte improvvisato, costruito per vedere una gara di nuoto fra alcuni membri dell’equipaggio.

Tra le altre cause proposte della scomparsa degli uomini della Mary Celeste, le allucinazioni causate dall’avvelenamento da ergot, un fungo parassita dei cereali, che avrebbe indotto l’equipaggio a gettarsi in mare (ma gli uomini della Dei Gratia che si occuparono di portare la nave fino a Gibilterra non vennero colpiti da allucinazioni), l’attacco di una piovra gigante (che non spiegherebbe però l’assenza di alcuni oggetti  a bordo), lo scontro con un iceberg  trasportato eccezionalmente a sud dalle correnti (il quale però sarebbe stato di certo avvistato da altre navi), o, ancora, ipotesi legate ad un intervento paranormale, come il triangolo delle Bermuda e il rapimento di alieni su dischi volanti.

Di UFO insomma si finisce sempre a parlare…
Ad ogni modo, la questione resta ancora aperta, senza una spiegazione soddisfacente, e quella della Mary Celeste rimane oggi una delle storie navali più misteriose e intriganti.

Io comunque la mia ipotesi ce l’ho. E se fosse stata… la Balena grigia?

Come andò davvero.

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Link utili e altre amenità

- Le informazioni riportate in questo e nel precedente post sono tratte in gran parte da Wikipedia (QUI e QUI).
- Clicca qui per vedere l'ultima posizione della Mary Celeste annotata sul diario di bordo.
- Per saperne di più sui rifiani, qui.
- Per le trombe marine da questa parte.
Qui invece alcune informazioni sulla Claviceps purpurea, o Ergot.
- Scopri chi è Clive Cussler e di cosa si occupa l'archeologia marina (sì, esiste davvero) cliccando sui rispettivi link in evidenza. Se al contrario non sei interessato, sentiti libero di non farlo.

1 commento:

  1. Uno spaventoso Halloween a tutti voi, ciurmaglia!
    E voi, cosa pensate sia accaduto alla Mary Celeste?

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