Tramonto
L’autobus inchiodò sbuffando davanti alla fermata,
una sagoma scura stagliata contro il tramonto delle 6.30. La portiera si aprì
con un cigolio.
«Biglietto o abbonamento.»
«Lo sai
che non ce l’ho, Jo. Non me lo posso permettere.»
«Mm.» Il
disco arancione del sole si rifletteva negli occhiali scuri dell’autista,
mentre lo squadrava dall’alto in basso. «Dai, sali» sospirò, «ma è l’ultima
volta, eh. Che poi mi fanno storie se lascio salire la gente senza biglietto.»
«Ok, ok
Jo. Grazie, sei un amico.»
L’autobus
ripartì sbuffando lungo la via illuminata dagli ultimi bagliori del tramonto.