Arte
L’Amore. Un giorno di pioggia, un bacio sulla
sabbia, una stella che cade. Il tramonto. I due innamorati si strinsero
vicendevolmente e passionevolmente in un abbraccio struggente,
incommensurabilmente. Le parole correvano dalle loro labbra come gabbiani
eterei nel cielo di settembre, e la vita e il tempo parvero eterni. Ed erano
insieme e null’altro esisteva e il mondo e il nulla, non v’era differenza alcuna,
indifferentemente. Si amavano, incontrastatamente. Amabilmente. E null’altro
importava e null’altro esportava. Assolutamente.
Ella Nicohlson e quel dannatamente buio pomeriggio di novembre
Era un freddo e buio
pomeriggio di novembre. Un freddo e dannatamente
buio pomeriggio di novembre. Guardò fuori dalla finestra. Pioveva. Non
aveva fatto altro che piovere tutto il giorno, e non accennava a smettere. Non
aveva fatto altro che piovere tutta la settimana, e non accennava a smettere.
Amore
«È giunto il momento. Infine doveva giungere.»
L’amata
lo guardò disperatamente, nei suoi occhi uno sguardo come di una lacrima fredda
e gelida, la disperazione si cristallizzò in forme sublimi di ghiaccio e neve,
e fu solo un attimo, e il suo dolore si sciolse come…
Come…
… come
un’impressione, destata dallo stupore di un momento che mai farà ritorno.
«Non
andare» obiettò lei, sconsolatamente, singhiozzando lievemente e insistentemente.
Un’emozione potente e travolgente come una valanga invernale aveva sconvolto il
suo animo, improvvisamente, e aveva per un istante sepolto definitivamente la
sua timida gioia sotto un dolore indicibile. Istantaneamente.
Ovunque, buio
Ma non era solo il
giorno, ad essere buio. Tutto ormai
era buio. Dannatamente buio. Il buio
aveva sommerso la sua vita, e lei non ne poteva più. Si alzava la mattina con
un dolore al petto, un dannato dolore
al petto, e la sensazione costante che le mancasse l’aria, che le si mozzasse
il respiro. Alla sera si coricava con un nodo in gola, cercando di non cedere
alla disperazione. Buio. Ovunque, buio.
Avverbi
Lei se ne stava là, solitamente. Lui non c’era
più. Assente. Si erano separati piangendo da quell’abbraccio insolubile, e
avevano pianto e avevano riso. Amaramente. Ne mai più si sarebbero rivisti, e
lei non avrebbe veduto il viso di lui, ed egli non avrebbe scorto la dolcezza
del volto di ella. Inevitambilmente. Il destino li aveva separati crudelmente e
inaspettatamente. Ma il loro amore sarebbe eternamente rimasto, intatto, come
una roccia su cui battono i frangenti della tempesta: e si abbattono crudeli e
logoranti, ma lo scoglio resta, eternamente.
Il sommo
scrittore si asciugò una lacrima con un sospiro.
Ella Nicohlson persevera
Ma decise di non
arrendersi. Doveva lottare, doveva farcela. Poteva vincere, lo sapeva, poteva
vincere. Dannata Balena grigia.
L'angolo della posta: Caro Leonard
Caro
Leonard, ti scrivo per farti sapere che sto bene. Spero che anche tu stia bene,
anche meglio di come sto io, e spero che tu abbia ricevuto la mia lettera.
I lavori per la Grande Ristrutturazione,
come l’ho soprannominata, sono iniziati. Avrei dovuto iniziare la settimana
scorsa, come ti avevo scritto nell’ultima lettera, ma poi non ce l’ho fatta.
Lunedì ha piovuto tutto il giorno, e il mal di schiena si è fatto sentire. Sono
rimasta a letto anche i due giorni dopo, e così non ho potuto iniziare come da
proposito. Nel frattempo però ho avuto il tempo per riflettere. Ho un’idea per
una storia, una nuova storia. Era da molto tempo che non ne avevo una. Mi sento come una
bambina che riceve un nuovo giocattolo. Sono impaziente di prendere in mano la
penna, e rimettermi a scrivere come un tempo. Ma prima dovrò sistemare questa
vecchia casa. Non sopporto di lavorare nel disordine.
Ah, già, del fantasma nessuna traccia.
Sembra si sia chetato, assieme al mio animo.
Ti penso, Virginia.
P.S: Ci ho pensato a lungo e… Non è
necessario che tu risponda alle mie lettere, se ciò ti ruba del tempo prezioso.
Confido che tu le legga comunque, e ciò basta a rassicurarmi.
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