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"In un presente non troppo lontano, una caccia spietata ha portato la Balena grigia sull'orlo dell'estinzione. Forse esiste ancora una speranza: l'ultima Balena. Toccherà a Frank, Karen, al vecchio Inyoshedo e ad altri inaspettati eroi il compito di salvarla. Riusciranno nell'impresa?"

mercoledì 9 dicembre 2015

#28 | Avverbi e altre cose.



Arte

L’Amore. Un giorno di pioggia, un bacio sulla sabbia, una stella che cade. Il tramonto. I due innamorati si strinsero vicendevolmente e passionevolmente in un abbraccio struggente, incommensurabilmente. Le parole correvano dalle loro labbra come gabbiani eterei nel cielo di settembre, e la vita e il tempo parvero eterni. Ed erano insieme e null’altro esisteva e il mondo e il nulla, non v’era differenza alcuna, indifferentemente. Si amavano, incontrastatamente. Amabilmente. E null’altro importava e null’altro esportava. Assolutamente.
    Lo scrittore si compiacque della sua somma arte. Immensamente.

Ella Nicohlson e quel dannatamente buio pomeriggio di novembre

Era un freddo e buio pomeriggio di novembre. Un freddo e dannatamente buio pomeriggio di novembre. Guardò fuori dalla finestra. Pioveva. Non aveva fatto altro che piovere tutto il giorno, e non accennava a smettere. Non aveva fatto altro che piovere tutta la settimana, e non accennava a smettere.

Amore

«È giunto il momento. Infine doveva giungere.»
    L’amata lo guardò disperatamente, nei suoi occhi uno sguardo come di una lacrima fredda e gelida, la disperazione si cristallizzò in forme sublimi di ghiaccio e neve, e fu solo un attimo, e il suo dolore si sciolse come…
    Come…
    … come un’impressione, destata dallo stupore di un momento che mai farà ritorno.
    «Non andare» obiettò lei, sconsolatamente, singhiozzando lievemente e insistentemente. Un’emozione potente e travolgente come una valanga invernale aveva sconvolto il suo animo, improvvisamente, e aveva per un istante sepolto definitivamente la sua timida gioia sotto un dolore indicibile. Istantaneamente.

Ovunque, buio

Ma non era solo il giorno, ad essere buio. Tutto ormai era buio. Dannatamente buio. Il buio aveva sommerso la sua vita, e lei non ne poteva più. Si alzava la mattina con un dolore al petto, un dannato dolore al petto, e la sensazione costante che le mancasse l’aria, che le si mozzasse il respiro. Alla sera si coricava con un nodo in gola, cercando di non cedere alla disperazione. Buio. Ovunque, buio.

Avverbi

Lei se ne stava là, solitamente. Lui non c’era più. Assente. Si erano separati piangendo da quell’abbraccio insolubile, e avevano pianto e avevano riso. Amaramente. Ne mai più si sarebbero rivisti, e lei non avrebbe veduto il viso di lui, ed egli non avrebbe scorto la dolcezza del volto di ella. Inevitambilmente. Il destino li aveva separati crudelmente e inaspettatamente. Ma il loro amore sarebbe eternamente rimasto, intatto, come una roccia su cui battono i frangenti della tempesta: e si abbattono crudeli e logoranti, ma lo scoglio resta, eternamente.
    Il sommo scrittore si asciugò una lacrima con un sospiro.

Ella Nicohlson persevera

Ma decise di non arrendersi. Doveva lottare, doveva farcela. Poteva vincere, lo sapeva, poteva vincere. Dannata Balena grigia.

L'angolo della posta: Caro Leonard

Caro Leonard, ti scrivo per farti sapere che sto bene. Spero che anche tu stia bene, anche meglio di come sto io, e spero che tu abbia ricevuto la mia lettera.
    I lavori per la Grande Ristrutturazione, come l’ho soprannominata, sono iniziati. Avrei dovuto iniziare la settimana scorsa, come ti avevo scritto nell’ultima lettera, ma poi non ce l’ho fatta. Lunedì ha piovuto tutto il giorno, e il mal di schiena si è fatto sentire. Sono rimasta a letto anche i due giorni dopo, e così non ho potuto iniziare come da proposito. Nel frattempo però ho avuto il tempo per riflettere. Ho un’idea per una storia, una nuova storia. Era da molto tempo  che non ne avevo una. Mi sento come una bambina che riceve un nuovo giocattolo. Sono impaziente di prendere in mano la penna, e rimettermi a scrivere come un tempo. Ma prima dovrò sistemare questa vecchia casa. Non sopporto di lavorare nel disordine.
    Ah, già, del fantasma nessuna traccia. Sembra si sia chetato, assieme al mio animo.
    Ti penso, Virginia.
    P.S: Ci ho pensato a lungo e… Non è necessario che tu risponda alle mie lettere, se ciò ti ruba del tempo prezioso. Confido che tu le legga comunque, e ciò basta a rassicurarmi. 

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