Un misterioso
ascensore
Esiste un ascensore, in un condominio del centro di Chicago,
che si dice porti in posti inaspettati. È un ascensore come tanti altri, almeno
all’apparenza: né particolarmente nuovo né particolarmente vecchio, non troppo
stretto, ma all’occorrenza assai capiente, eppure inaspettatamente pulito e
profumato. Una leggera nota di Blenheim Bouquet, si dice. Ma queste sono solo
le dicerie della gente. Quel che è certo è che chi si trova per caso a
viaggiare su tale ascensore (che salga o scenda non ha importanza, o anche che
rimanga fermo, talvolta) non si ritrova mai esattamente dove si sarebbe
aspettato di andare. Quell’ascensore esiste, eppure nessuno è mai riuscito a
ritrovarlo.
La vasca da bagno del
tempo
Esiste una vasca, nel bagno dell'appartamento all'ultimo
piano del numero 12 di rue de la Concorde a Parigi, in grado di viaggiare nel
tempo. È sufficiente riempirla d'acqua calda, aggiungere abbondante sapone alla
lavanda, e infine immergersi nella schiuma. Chiudendo gli occhi, lasciandosi
avvolgere dal tepore, si viaggia a
ritroso nel tempo. E poi si torna indietro, al presente. Non è possibile, a
quanto sembra, raggiungere il futuro; tuttavia non è possibile nemmeno escludere
la questione con assoluta certezza. Singolare è il fatto, che nessuno si rende conto di aver davvero viaggiato nel tempo, e ciò
provoca talvolta degli spiacevoli quanto spassosi inconvenienti. Dei...
contrattempi, per così dire.
L’origine di tutti i
mali
Esiste una macchinetta del caffè, da qualche parte nel
Wyoming, che non dà il resto. Ora, il problema, il vero problema di tutta la faccenda, è che tale macchinetta del
caffè non soltanto non dà alcun resto, ma non prepara nemmeno alcuna goccia di
caffè. E tutto questo genera naturalmente una grande frustrazione nei
malcapitati che hanno a che fare con tale antipatico apparecchio. Una
frustrazione talmente grande, così enorme, così mastodontica, che è stata addirittura avanzata l’ipotesi che tale
macchina del caffè non sia stata affatto concepita per produrre caffè, bensì
frustrazione. Il più grande e potente generatore di frustrazione automatico mai
costruito. Non il primo – un pelapatate a doppia lama che, fra le altre cose, è
da includersi tra le principali cause scatenanti della prima guerra mondiale (ma
questa è un’altra storia) – ma certamente il più potente fino ad oggi
realizzato. Non è ancora chiaro chi l’abbia costruita, e soprattutto perché, ma si può affermare senza ombra
di dubbio che la malefica macchinetta del caffè del Wyoming costituisce, ad
oggi, l’origine di tutti i mali che affliggono l’umanità.
Nessun commento:
Posta un commento