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"In un presente non troppo lontano, una caccia spietata ha portato la Balena grigia sull'orlo dell'estinzione. Forse esiste ancora una speranza: l'ultima Balena. Toccherà a Frank, Karen, al vecchio Inyoshedo e ad altri inaspettati eroi il compito di salvarla. Riusciranno nell'impresa?"

giovedì 1 febbraio 2018

#31 | Un misterioso ascensore




Un misterioso ascensore

Esiste un ascensore, in un condominio del centro di Chicago, che si dice porti in posti inaspettati. È un ascensore come tanti altri, almeno all’apparenza: né particolarmente nuovo né particolarmente vecchio, non troppo stretto, ma all’occorrenza assai capiente, eppure inaspettatamente pulito e profumato. Una leggera nota di Blenheim Bouquet, si dice. Ma queste sono solo le dicerie della gente. Quel che è certo è che chi si trova per caso a viaggiare su tale ascensore (che salga o scenda non ha importanza, o anche che rimanga fermo, talvolta) non si ritrova mai esattamente dove si sarebbe aspettato di andare. Quell’ascensore esiste, eppure nessuno è mai riuscito a ritrovarlo.

La vasca da bagno del tempo

Esiste una vasca, nel bagno dell'appartamento all'ultimo piano del numero 12 di rue de la Concorde a Parigi, in grado di viaggiare nel tempo. È sufficiente riempirla d'acqua calda, aggiungere abbondante sapone alla lavanda, e infine immergersi nella schiuma. Chiudendo gli occhi, lasciandosi avvolgere  dal tepore, si viaggia a ritroso nel tempo. E poi si torna indietro, al presente. Non è possibile, a quanto sembra, raggiungere il futuro; tuttavia non è possibile nemmeno escludere la questione con assoluta certezza. Singolare è il fatto,  che nessuno si rende conto di aver davvero viaggiato nel tempo, e ciò provoca talvolta degli spiacevoli quanto spassosi inconvenienti. Dei... contrattempi, per così dire.

L’origine di tutti i mali

Esiste una macchinetta del caffè, da qualche parte nel Wyoming, che non dà il resto. Ora, il problema, il vero problema di tutta la faccenda, è che tale macchinetta del caffè non soltanto non dà alcun resto, ma non prepara nemmeno alcuna goccia di caffè. E tutto questo genera naturalmente una grande frustrazione nei malcapitati che hanno a che fare con tale antipatico apparecchio. Una frustrazione talmente grande, così enorme, così mastodontica, che è stata addirittura avanzata l’ipotesi che tale macchina del caffè non sia stata affatto concepita per produrre caffè, bensì frustrazione. Il più grande e potente generatore di frustrazione automatico mai costruito. Non il primo – un pelapatate a doppia lama che, fra le altre cose, è da includersi tra le principali cause scatenanti della prima guerra mondiale (ma questa è un’altra storia) – ma certamente il più potente fino ad oggi realizzato. Non è ancora chiaro chi l’abbia costruita, e soprattutto perché, ma si può affermare senza ombra di dubbio che la malefica macchinetta del caffè del Wyoming costituisce, ad oggi, l’origine di tutti i mali che affliggono l’umanità.


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