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"In un presente non troppo lontano, una caccia spietata ha portato la Balena grigia sull'orlo dell'estinzione. Forse esiste ancora una speranza: l'ultima Balena. Toccherà a Frank, Karen, al vecchio Inyoshedo e ad altri inaspettati eroi il compito di salvarla. Riusciranno nell'impresa?"

mercoledì 10 dicembre 2014

#12 | Mediamente


Aspettando il bus

Che naturalmente era in ritardo. O almeno così pensava il signor Barr. In realtà non era a conoscenza del fatto che quell’autobus delle sette e trentacinque, che lo avrebbe dovuto portare al lavoro, era passato ben quattro minuti prima del previsto. Forse era per quel motivo che una signora di mezz’età stava piangendo a dirotto, vicino alla panchina dove sedeva il signor Barr, il quale persisteva nella sua ignara attesa di un autobus che non sarebbe mai arrivato.

Lara

Lara singhiozzava sommessamente, nella speranza che nessuno la notasse. Invano. L’ennesimo autobus era stato perso, l’ennesima speranza era stata vana, l’ennesimo fazzoletto era stato pianto. Non poteva andare avanti così. Doveva trovare una soluzione definitiva. Maledetta Balena grigia!

Incontri

E così quella mattina iniziò per il signor Barr una di quelle avventure che si vivono soltanto perdendo la coincidenza delle sette e trentacinque. Fu così che il signor Barr divenne per la prima volta testimone della quotidiana lotta di due gatti randagi spelacchiati per la spartizione dell’isolato, o dell’alzarsi in volo dei grassi piccioni, spaventati dagli scoppi provenienti dall’officina dall’altra parte della strada, o della lunga migrazione degli orsi polari verso la terra ferma durante la stagione degli amori, o ancora della complessa struttura sociale di un branco di leoni, ma anche lo stretto rapporto che lega una mamma ippopotamo al suo cucciolo, e la particolare dieta dei fenicotteri, che…  Quante cose interessanti si scoprono, leggendo a scrocco le riviste naturalistiche dei vicini di panchina!

Soluzione

Lara aveva riflettuto a lungo. Finalmente aveva deciso. Finalmente aveva trovato la soluzione ai suoi problemi, ai problemi di una vita. Definitivamente. Entrò nel primo ferramenta che incontrò sul suo cammino. Prese un metro di fil di ferro, una confezione di chiodi e un trapano, con un set completo di punte da legno. Bene, ora che aveva sbrigato quella commissione per il marito, aveva ancora il tempo per la sua idea. L’idea che avrebbe cambiato la sua vita per sempre. 
    «Buongiorno, avrei bisogno di un orologio».

Incontri/2

Il signor Barr iniziava a spazientirsi. Guardò l’orologio da polso. Le dieci e tre quarti. Iniziava decisamente a spazientirsi. Senza contare che era in ritardo. Di alcune ore. E ciò lo infastidiva non poco. Si guardò un attimo intorno, più per muovere il collo indolenzito dopo ore di attesa immobile sulla vecchia panchina sverniciata della fermata dell’autobus, che per reale desiderio di osservare ciò che lo circondava. Uno sguardo a destra, un cestino dei rifiuti, una vecchia che passava con la borsa della spesa piena di scatolette di tonno per i suoi gatti, un vigile che applicava diligentemente una multa sul parabrezza di un’auto in doppia fila; uno sguardo a sinistra, l’altro occupante della panchina. Era un ragazzo di colore, non aveva forse poco più di vent’anni, che sfogliava un libro, probabilmente di scuola. I loro sguardi si incontrarono.
    «Lei come andava a scuola?». 
    Il signor Barr ci mise qualche istante per rendersi conto che, sì, diceva a lui. 
    «Ehm… Be’… Ehm… Abbastanza bene direi. Sì, direi abbastanza bene, grazie». Si rese conto di aver detto una cosa stupida. 
    «Qual era la sua materia preferita?»
    «Scienze, direi. Sì, scienze»
    «Ma che media aveva?». La cosa doveva interessarlo parecchio, perché aveva smesso di sfogliare distrattamente il libro che stringeva spasmodicamente tra le mani. 
    «Veramente… Non ricordo. Me la cavavo, tutto qui». Ed era vero. Si chiese che differenza potesse fare. 
    «Ma è vero che l’ultimo anno è il più difficile?»
    «Be’…». Mediamente.

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