Aspettando il bus
Che naturalmente era in ritardo. O almeno così pensava il
signor Barr. In realtà non era a conoscenza del fatto che quell’autobus delle
sette e trentacinque, che lo avrebbe dovuto portare al lavoro, era passato ben
quattro minuti prima del previsto. Forse era per quel motivo che una signora di
mezz’età stava piangendo a dirotto, vicino alla panchina dove sedeva il signor Barr,
il quale persisteva nella sua ignara attesa di un autobus che non sarebbe mai arrivato.
Lara
Lara singhiozzava sommessamente, nella speranza che nessuno
la notasse. Invano. L’ennesimo autobus era stato perso, l’ennesima speranza era
stata vana, l’ennesimo fazzoletto era stato pianto. Non poteva andare avanti
così. Doveva trovare una soluzione definitiva. Maledetta Balena grigia!
Incontri
E così quella mattina iniziò per il signor Barr una di
quelle avventure che si vivono soltanto perdendo la coincidenza delle sette e
trentacinque. Fu così che il signor Barr divenne per la prima volta testimone della
quotidiana lotta di due gatti randagi spelacchiati per la spartizione
dell’isolato, o dell’alzarsi in volo dei grassi piccioni, spaventati dagli
scoppi provenienti dall’officina dall’altra parte della strada, o della lunga
migrazione degli orsi polari verso la terra ferma durante la stagione degli
amori, o ancora della complessa struttura sociale di un branco di leoni, ma
anche lo stretto rapporto che lega una mamma ippopotamo al suo cucciolo, e la
particolare dieta dei fenicotteri, che…
Quante cose interessanti si scoprono, leggendo a scrocco le riviste
naturalistiche dei vicini di panchina!
Soluzione
Lara aveva riflettuto a lungo. Finalmente aveva deciso.
Finalmente aveva trovato la soluzione ai suoi problemi, ai problemi di una
vita. Definitivamente. Entrò nel primo ferramenta che incontrò sul suo cammino.
Prese un metro di fil di ferro, una confezione di chiodi e un trapano, con un
set completo di punte da legno. Bene, ora che aveva sbrigato quella commissione
per il marito, aveva ancora il tempo per la sua idea. L’idea che avrebbe
cambiato la sua vita per sempre.
«Buongiorno, avrei bisogno di un orologio».
Incontri/2
«Lei come andava a scuola?».
Il signor Barr ci mise qualche istante per rendersi conto che, sì, diceva a
lui.
«Ehm… Be’… Ehm… Abbastanza bene direi. Sì, direi abbastanza bene, grazie».
Si rese conto di aver detto una cosa stupida.
«Qual era la sua materia
preferita?»
«Scienze, direi. Sì, scienze»
«Ma che media aveva?». La cosa
doveva interessarlo parecchio, perché aveva smesso di sfogliare distrattamente
il libro che stringeva spasmodicamente tra le mani.
«Veramente… Non ricordo. Me
la cavavo, tutto qui». Ed era vero. Si chiese che differenza potesse fare.
«Ma
è vero che l’ultimo anno è il più difficile?»
«Be’…». Mediamente.
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